Spettacolo – Canzone

20/10/2022

21:00

Teatro Kismet

Elsa Morante pubblica La canzone degli F. P. e degli I. M. nel 1968, ne Il mondo salvato dai ragazzini. Non è un testo scritto per la scena, è un poemetto, e però in realtà sfugge a ogni definizione, come l’intera opera in cui è collocato.

È un’orazione, o un monito, o un’invocazione, un inno, un comizio, o un proclama, forse tutte queste cose insieme e quant’altro, di certo è la voce, alta e eretica, di una poesia che, per dirla con parole della stessa Morante, “una volta partita non si ferma più; ma corre e si moltiplica, arrivando da tutte le parti, fin dove il poeta stesso non se lo sarebbe aspettato”. Questa voce è arrivata infatti fino a noi, qui, adesso. Ci dice degli eterni e funerei sconquassi del Potere e del Conformismo, orizzonte cupo e triste cui aspirano, privi di spirito, quei viventi che la Morante definisce Infelici Molti. E ci dice di un’altra categoria di viventi, i Felici Pochi, che a quelli si contrappongono per la loro allegra vitalità spirituale, che li fa “sale della terra”, musica, allegria dell’intelligenza, respiro della vita.

A partire da questo testo, la cui radice è evidentemente politica e civile, proponiamo un laboratorio teatrale di Comunità per l’approfondimento degli strumenti tecnici e emotivi fondamentali utili a incontrare e vivere la scena praticandola da attori, finalizzato alla messinscena di uno spettacolo. A partire dalla conoscenza del proprio corpo e della propria fisicità, il laboratorio, rivolto a non professionisti, propone l’esperienza pratica della scena, dall’uso della voce alla relazione, all’improvvisazione, all’articolazione del gesto, del movimento, dell’azione.

Un’esperienza che mette in gioco la creatività dell’attore, che passa in primo luogo attraverso la conoscenza di sé, delle proprie risorse umane ed espressive, in un continuo gioco di relazione con l’altro che abbatta paure e insicurezze e dunque renda solida, credibile e viva la propria presenza. Fino a dare vita scenica al testo, alla voce della Morante, in una forma corale, collettiva, attraverso cui il laboratorio possa così esprimere tutta la sua essenza di esperienza umana, artistica e civile, esempio concreto di un Teatro di Comunità per la Comunità.

Un teatro in cui dire dei Felici Pochi e degli Infelici Molti per domandarci, tutti, a che punto siamo con la nostra felicità, lavorando per la messinscena di una voce manifesto. Una voce unica ma resa molteplice, in un concertato scenico corale. Leggero. A tratti malinconico. Comunque sempre allegro e festoso. Al servizio della parola, motore dell’azione scenica. Un’azione per una collettiva, pacifica (ma non pacificata) “manifestazione poetica” di un piccolo popolo dall’aspetto vagamente rivoluzionario e palesemente dalla parte dei Felici Pochi. Capace pure di rivolgersi con cattiveria verso gli Infelici Molti. Ma per gioco. Alla nostra voce, quando s’arrabbia, infatti viene da ridere. E da sognare: “sarebbe una magnifica stravaganza/di scavalcare tutti insieme i tempi brutti/in un allegro finale: Felici Tutti!”.

Prenotazione obbligatoria al numero 335 805 22 11 o via mail a botteghino@teatrokismet.it

Organizzatore

A cura di Coop. Teatri di Bari

Artisti

di L. Tedeschi

Titolo rassegna

C'è aria di festa