“Questi versi sono stati scritti per l’arrivo in Italia di Amal, gigantesca bambina burattino alta tre metri e mezzo, animata e molto espressiva, partita dal confine tra Siria e Turchia e in viaggio per tutta l’Europa. La proposta fattami da Teresa Ludovico, regista del Teatro Kismet di Bari, era questa: scrivere versi per la prima tappa italiana di Amal, versi che avrebbe pronunciato la nonna, anch’essa gigantesca, fatta dai cartapestai baresi, in una festa cerimoniale di accoglienza che avrebbe coinvolto tutta la città. Si è trattato di un immenso festival itinerante che ha percorso più di ottomila chilometri, da Gaziantep a Manchester, con l’intento di tenere alta l’attenzione sui diritti dei bambini e dei rifugiati.
Così mettendo insieme versi scritti per l’occasione e versi preesistenti, ho composto quanto si può leggere in queste pagine. (Da Premessa a “A braccia aperte” di Mariangela Gualtieri Carabba editore)
Il 7 settembre 2021 Amal è passata da Bari. In quella occasione abbiamo immaginato una festa che potesse risvegliare in noi la sacralità di quell’incontro.
Tutta la città ha partecipato a quello straordinario rito collettivo. A partire dagli echi di quella esperienza abbiamo costruito questo canto di accoglienza dove i versi di Mariangela si intrecciano ai canti di Nabil in una mescolanza di lingue e immagini che ci sussurrano che la nostra è una terra di ospitalità millenaria. I nostri antenati attraverso racconti e tradizioni ci hanno tramandato che l’ospite è sacro perché in lui c’è un messaggero divino.
Amal in lingua araba significa SPERANZA. Teresa Ludovico
Il cammino di Amal disegna un sentiero che trasporta narrazioni di terre splendide dal sapore amaro, di origine e di esilio, di appartenenza e di sradicamento, di speranza e disperazione, di luci e di ombre.
Storie conservate nei canti berberi del Nordafrica, nella dolcezza delle ninna nanne mediorientali, nei racconti dei Hakawati (i cantastorie) che animavano i luoghi di convivialità levantine, nelle storie del teatro ottomano, il Karakoz, che ha viaggiato nei secoli attraverso tutte le sponde del mediterraneo trasportando e mescolando racconti, lingue e culture.Nabil Bey Salameh
Prenotazione obbligatoria al numero 335 805 22 11 o via mail a botteghino@teatrokismet.it